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Nelle case rurali, specialmente dell’alta valle, il capofamiglia con in mano un piccolo braciere contenente incenso, ha asperso con l’acqua benedetta la casa per proteggerla dalle tempeste, dalla folgore e dal fuoco. A conclusione del rito, sempre il capofamiglia, ha scritto sugli architravi delle porte le iniziali dei Re Magi: K (Kaspar) + M (Melchior) + B (Balthasar).
Questi tre monogrammi nascondono anche un significato religioso. In latino la frase “Christus mansionem benedicat” significa appunto “Cristo benedica la casa”. ”L’Epifania tutte le feste le porta via” dice un detto popolare e infatti la Valle di Fassa si congeda dal periodo natalizio anche se rimangono ancora i presepi nei vari centri storici dei paesi. In particolare nell’antico rione di Turchia di Moena i segni della natività rimarranno esposti fino al 19 di gennaio.