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Il fatto increscioso ha radici nel 2012, quando Antonio Zulian (capostazione dell’Unità di Fassa) e Gino Comelli (capostazione dell’Alta Fassa)avevano presentato la necessità all’allora Direttore della Scuola Provinciale Tecnici Istruttori Roberto Misseroni, cogliendo la reale esigenza di individuare i candidati tra i migliori Tecnici di Soccorso della valle creando una selezione per istruttori regionali che si rendessero disponibili a partecipare ad un percorso formativo nelle varie discipline. Luigi Zulian così racconta:“Durante il 2012 io assieme ad altri tre candidati prescelti, Cecco Robert della stazione di Fassa, Riz Martin e Dorigatti Andrea della stazione dell’Alta Fassa, abbiamo partecipato a questo percorso di formazione. Dal 27 febbraio al 1 marzo ai test erano presenti 4 candidati, 3 dei quali della Val di Fassa. Gli istruttori nazionali erano Zortea Massimiliano, Cesa Christian, Morandi Giancarlo e Mabboni Mauro.
Durante gli esami gli istruttori hanno dichiarato che il nostro livello tecnico era altissimo. Infatti, due dei quattro candidati sono rinomate guide alpine e gli altri due, alpinisti e soccorritori di altissima preparazione. Il 7 marzo 2013 vi è stato un inaspettato cambio nei vertici del Soccorso Alpino Trentino: Adriano Alimonta viene eletto presidente provinciale al posto di Roberto Bolza, senza i voti dei delegati della Zona Fassa – Fiemme che appoggiarono coerentemente lo stesso Bolza. Il cambio portò ad un avvicendamento anche nella direzione della Scuola Provinciale, e Piergiorgio Vidi va a sostituire Roberto Misseroni. Dal 25 al 27 marzo 2013 si tiene la seconda sessione di esami e sono presenti 11 candidati, tra cui il fassano Martin Riz, guida alpina e campione del mondo di sci alpinismo e 3 istruttori: Vidi (neo eletto direttore della Scuola Provinciale), Cesa e Zortea, entrambi già presenti alla prima sessione.
Il 2 aprile 2013, Piergiorgio Vidi mi comunica in via ufficiosa gli esiti negativi del mio esame” racconta sdegnato Luigi Zulian- ”dichiarando che se fosse dipeso da lui anziché da Misseroni, mi avrebbe scoraggiato da subito dal tentare le selezioni, perché non sarei adatto ad insegnare: sono un gran tecnico ma ho dei limiti nelle qualità di espressione, che mi penalizzerebbero nella parte teorica”.In quell’occasione, il direttore Vidi, non essendo stato presente alla prima sessione di selezione, ha asserito di aver preso atto delle schede di valutazione degli altri istruttori (che pure, a febbraio, si erano complimentati per il livello tecnico alto di tutti i presenti!).
Anche gli altri candidati fassani Martin Riz e Robert Cecco non sono stati ritenuti idonei al corso di formazione, mentre è andata bene per l’amico Andrea Dorigatti. Dei 15 candidati al test di ammissione, solo 3 lo hanno superato. Più volte Zulian ha richiesto tramite lettere scritte, spiegazioni in merito al risultato negativo dei test svolti, sia al presidente Adriano Alimonta che al Direttore della scuola Soccorso Alpino di Trento Piergiorgio Vidi, non ricevendo mai né risposta né considerazione.
Il Presidente Provinciale del Soccorso Alpino Trentino Adriano Alimonta risponde a questa questione rammaricandosi della situazione creatasi. “Non vi sono assolutamente implicazioni politiche in questa vicenda, né tanto meno connessioni riferite al cambio di guardia all’interno del Soccorso Alpino Trentino; ed in quanto a presidente dell’Unità non posso rispondere. Purtroppo, i tre allievi fassani, pur essendo persone di grande valore e qualità che fanno del soccorso la oro passione, non sono stati valutati dagli istruttori idonei alla selezione regionali .
Non ho molto da dire su questa vicenda a parte il fatto che mi dispiace molto che loro non ci siano all’interno del corso, ma vi sono delle regole da rispettare, dove degli istruttori qualificati hanno firmato delle schede valutando i test secondo le loro competenze. Sono anche dispiaciuto che vivono questa situazione, ma sono fiducioso e so che le occasioni tornano.” Forse, un atteggiamento diverso da parte dell’attuale Direttore della Scuola provinciale Piergiorgio Vidi e dell’ex direttore Roberto Misseroni poteva essere gradito, assecondando le richieste dei soccorritori ladini dando le spiegazione del caso.
“In qualità di presidente – conclude Alimonta.- mi sento in dovere di tutelare la formazione del soccorso alpino anche se sono davvero dispiaciuto per questa situazione”. Si attendono nuovi sviluppi nella futura riunione del Soccorso Alpino, che si svolgerà prossimamente per affrontare meglio anche questo importante argomento