Lunedì i funerali di Elisa Fattori Bucci

Da il 14 marzo 2010

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elisa.jpgSi svolgeranno domani, alle ore 14.00 nella chiesa arcipretale di Predazzo, i funerali di Maria Elisa Fattori, nota figura della scuola trentina. Dopo la laurea in Matematica e Fisica presso l’università di Bologna si era trasferita con il marito, Giuseppe Bucci, a Predazzo distinguendosi subito come appassionata docente di materie scientifiche. Ma il contributo maggiore alla scuola trentina lo aveva dato nel ruolo di preside ricoperto prima nella scuola di Moena e poi in quella di Predazzo. «La precisione e il rigore scientifico dovuto alla sua formazione universitaria – ricordano i docenti che ebbero la fortuna di collaborare con lei – portò una ventata di rinnovamento nella scuola. Un cambiamento affidato non a mode pedagogiche passeggere ma a processi di ipotesi e verifica con cui la scienza, anche quella legata alla formazione, dovrebbe procedere». La scuola da lei guidata diventa così un grande laboratorio. Già nei primi anni ’80 le nuove tecnologie entrano in aula, le discipline scolastiche non sono più oggetti di mero studio ma strumenti per esplorare il mondo. Nascono così i “compiti di realtà”, vere e proprie attività mirate a un prodotto spendibile nella comunità di paese. Ma non solo. Con l’organizzazione delle settimane “azzurre” o “verdi” i ragazzi sono aiutati a studiare contesti diversi dal loro. Un banco di prova per misurare le loro capacità di indagine ma anche occasione per fare confronti e aprirsi alle novità. Con lei poi crolla il “muro” che spesso divide ancora la scuola e il mondo dello sport. I ragazzi vengono incentivati a praticare le discipline sportive, non solo quelle legate alla montagna e si apre un fruttuoso scambio tra docenti e allenatori. «Il grande sforzo innovativo – continua il ricordo dei colleghi – si coniugava con una grande attenzione verso i ragazzi di cui si faceva carico con autorevolezza accompagnata da grande dolcezza. Anche nel magmatico mondo della scuola, spesso animato da visioni contrapposte e alimentato dalle grandi ideologie del secolo scorso aveva manifestato la dote della temperanza, cioè la capacità di rapportarsi agli altri senza pregiudizi cercando una sintesi tra posizioni diverse che salvaguardasse il valore centrale della scuola: la formazione dei giovani studenti. Tutto questo grazie alle grandi doti umane e intellettuali fondate sul rigore che chiedeva prima di tutto a se stessa ».

About Gilberto Bonani

Corrispondente giornali Trentino, Vita Trentina e Avisio

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