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SAT di Moena Giambattista Zanoner facendo riferimento a quelle costruzioni cresciute in fretta e con poche risorse nella conca di Gardeccia. Un’esortazione, certamente forte, caduta momentaneamente nel dimenticatoio e ora di piena attualità. Claudio Bernard , presidente Asuc (Amministrazione Separata degli Usi Civici) di Pera proprietaria del “mostro” realizzato negli anni ’60 da un privato e poi acquistato dall’Asuc ora è dello stesso parere. «Siamo disposti alla demolizione dell’edificio – spiega Claudio Bernard – la pratica è ora di competenza della giunta di Pozza. L’obiettivo è quello di realizzare una nuova costruzione, anche in una zona più decentrata. Non vogliamo costruire strutture di ristorazione o quant’altro. Raccogliendo lo spirito della “Cordanza del Ciadenac” (un piano di riqualificazione dell’intera area) l’edificio potrebbe servire come centro visitatori dell’area del Catinaccio. Qui si potrebbero conservare reperti geologici e storici legati alla montagna». La palla quindi passa al sindaco e alla giunta di Pozza. Ce la faranno a trovare la soluzione tecnica prima dell’arrivo del Giro d’Italia? «Stiamo lavorando in questa direzione» spiega Tullio Dellagiacoma, sindaco di Pozza. «Da parte nostra c’è la volontà politica ma è necessario utilizzare correttamente gli strumenti urbanistici. A nostra disposizione abbiamo il piano baite già realizzato dalla precedente amministrazione e su quello dobbiamo operare. Il nostro obiettivo è quello di abbattere l’edificio dell’Asuc e la dependance del rifugio Stella Alpina che invece appartiene a un privato». In quell’area ogni edificio e già stato fotografato e censito. Bisognerebbe quindi prevedere un intervento specifico per rendere gli edifici compatibili al cospetto della reggia di Re Laurino. Il problema più difficile sta nel demolire e poi ricostruire in altro luogo. Nel complesso nodo urbanistico poi si inserisce il rifugio Stella Alpina, recentemente messo in vendita. Si tratta di una grande costruzione, 40 posti letto, 810 metri quadrati di superficie di proprietà di Remo Zancanaro. Ufficiosamente servirebbe un milione di euro per diventare proprietari del rifugio. La notizia ha diffuso una giustificata apprensione che ha spinto il consigliere provinciale Luigi Chiocchetti a proporre l’acquisto da parte del Comun General de Fascia. Il sospetto che l’edificio in vendita scateni appetiti che possano ostacolare i progetti di recupero e valorizzazione ambientale di Gardeccia. Per questo Luigi Chiocchetti ha invitato il Comun General de Fascia a valutare attentamente la questione insieme all’Asuc di Pera. L’obiettivo primario – suggerisce Luigi Chiocchetti – sarebbe quello di evitare che la struttura arrivi in mani sbagliate col rischio di peggiorare la situazione del piccolo territorio già abbastanza violentato. Una sfida non da poco in un momento in cui le risorse pubbliche sono limitate e in una fase d’avvio tutta in salita per il Comun General. Il problema d’affrontare è complesso ma la conca di Gardeccia non può aspettare. In maggio arriva il Giro d’Italia e le telecamere potrebbero dare un’immagine impietosa di un luogo che si fregia del riconoscimento UNESCO. «La demolizione di quel rudere, segno di un’urbanizzazione selvaggia e senza regole – conclude Giambattista Zanoner - sarebbe un segnale importante, il punto di svolta di una ritrovata sensibilità per il nostro ambiente».