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Rilievi effettuati dai tecnici dell’Appa (Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente) hanno appurato l’assenza di fuoriuscite di gasolio, secondo quanto comunica l’amministrazione provinciale in una nota. Altri distacchi hanno creato finora solo problemi al traffico.
In Trentino rimangono chiusi quasi tutti i passi dolomitici e le precipitazioni non si arrestano.
“AGGIORNAMENTO: dalle ore 16.00 di oggi 4.2.2014 il Passo San Pellegrino é chiuso anche dal versante di Moena. Vi terremo ancora informati.”
Lo spessore della neve accumulatasi in quota varia ovunque dai 2 ai 3 metri, ma il manto è relativamente stabile, anche se resta incertezza per i prossimi giorni. L’ultima valanga si era staccata in Trentino sabato a Pian Trevisan (Canazei) e un’altra ha interessato oggi il versante veneto della Marmolada, danneggiando un impianto di risalita e un rifugio-ristorante.
Domenica sera la seggiovia che porta al Padon, sulla Marmolada, è stata travolta da una gigantesca massa di neve. Divelti i tralicci e rotti i cavi anche del vicino skilift, elevatissimi i danni. Interrotto il collegamento con il resto del Dolomiti Superski. Continua ad essere particolarmente pesante il bilancio di una giornata che invece sembrava aver dato, ieri, un po’ di tregua. Una pausa che potrebbe terminare bruscamente oggi, con il ritorno delle piogge, più persistenti sulla pianura veneta già dal mattino, per spostarsi verso sera in Friuli Venezia Giulia.
La neve dovrebbe scendere fin sotto i mille metri, ma senza grandi accumuli. E domani ancora pioggia, con neve sopra i 1200-1300 metri. Per qualche raggio di sole bisogna attendere giovedì. Una pausa. Venerdì di nuovo pioggia in pianura e neve in montagna, per un week end ancora da allarme rosso.
Sulle Dolomiti i danni sono incalcolabili. Sui tetti è corsa contro il tempo per sgravare le coperture dal peso che minaccia la stabiltà degli edifici. L’allarme slavine resta alto. E il pericolo è marcato visto che gli stessi bollettini emessi dal Centro Valanghe di Arabba (Belluno) parlano di grado 5, il più alto sulla scala, mai raggiunto negli ultimi anni.
La dimostrazione sta nella gigantesca slavina sulla Marmolada che ha travolto domenica sera seggiovia e skilift. La massa si è staccata dal Laston arrestandosi a valle, sulla pista che porta a Malga Ciapela. Nel suo percorso ha travolto due piloni della seggiovia quadriposto ad agganciamento automatico che da Capanna Bill porta al Padon, un impianto fondamentale per il collegamento con il Dolomiti Superski.
La valanga ha raggiunto anche il rifugio Tabià Palazza, in quel momento deserto. Lo spostamento d’aria ha fatto saltare vetrate, lasciando intatte solo le parti in cemento. «Non ho mai visto nulla del genere – commenta il responsabile degli impianti, Ilario De Vallier – la valanga è scesa alle 18. Con il buio credevo di essermi sbagliato, solo oggi (ieri mattina per chi legge, ndr) con le prime luci ho visto il disastro». La stagione è compromessa. Un’altra slavina ieri anche a Cortina d’Ampezzo. Ha investito un fuoristrada che saliva a Cadin. Il ragazzo che era alla guida è stato sepolto. Tanta paura, ma nessun danno fisico. Terrorizzato è riuscito a salvarsi fuggendo dal portellone posteriore.
Il video ritrae la devastazione delle valanghe scese da passo Padon 2400 Mt a Capanna bill 1600 Mt dopo della famosa nevicata del 30/01/2014 che comprende tutta la provincia di Belluno, gli impianti di collegamento del Dolomiti superski del Versante di Malga Ciapela Sono andati distrutti, e anche i pali di collegamento del servizio elettrico dell Enel
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