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Il lupo è riapparso in Valle di Fassa lasciando il segno del suo passaggio.
Un esemplare femmina di capriolo è stato ucciso da uno o più lupi a Soraga in località Molin.
La segnalazione è partita da una signora di Soraga che ha rinvenuto la carcassa dell’animale morto giovedì mattina mentre faceva una passeggiata in località Molin. Sono subito stati avvertiti i forestali chegiunti sul posto hanno effettuato i primi rilievi sul povero animale, un esemplare di capriolo femmina gravida di un cucciolo.
I Forestali hanno subito notato i segni di predazione, l’animale è stato azzannato alla gola è stato privato dalle interiora (i lupo non si ciba del rumine e dell’intestino) per poi essere trascinato per un centinaio di metri, quindi in parte divorato. Anche le costole sono state sbriciolate dalla possente dentatura del lupo.
Quello di Soraga non è il primo caso, il 3 ottobre scorso il lupo aveva ucciso due pecore in val Giumela, sopra Pozza di Fassa, una era stata ferita e sei agnellini dispersi.
Inutile dire che questi episodi stanno creando molto allarme tra gli allevatori della zona, abituati a lasciare le greggi incustodite in montagna.
Ora, per convivere con il lupo, sarà necessario adottare provvedimenti adeguati quali la presenza continua del pastore accanto ai propri animali, l’utilizzo in ore notturne di recinzioni elettriche e l’adozione di cani appositamente addestrati. Strumenti che alcuni allevatori contestano perché, oltre a essere costosi, non assicurano una totale protezione, specialmente nei pascoli in pendenza, mentre i cani possono diventare offensivi nei confronti degli escursionisti.
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