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Sì ai controlli fiscali ma che siano continui e soprattutto svolti nei comuni di residenza . Gli operatori economici della Valle di Fassa sono preoccupati per i possibili “danni collaterali” d’immagine legati ai blitz degli agenti del Fisco. Celestino Lasagna, presidente dell’Asat fassano (Associazione albergatori e imprese turistiche della Provincia di Trento) è esplicito. «A noi albergatori non impensieriscono i controlli fiscali. Da anni la Finanza passa nelle nostre aziende a verificare la contabilità e la consegna degli scontrini fiscali. Ci crea problemi invece l’esame sugli ospiti. Non vorremmo che altri spot pubblicitari inneggianti alla serietà del fisco allontanassero i turisti dalle Dolomiti a favore, per esempio, delle vicine località austriache dove non interessa a nessuno se gli italiani che sono in vacanza pagano o no le tasse. Se lotta dura all’evasione deve essere fatta, invito Attilio Befera a programmare i controlli nell’arco dell’intero anno e nei comuni rispettivi di residenza». Comunque più dei controlli del Fisco ora gli operatori turistici fassani sono più attenti alla tenuta della stagione turistica.