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E’ stata presentata a Moena la quarta “fatica” letteraria di Angelo Jellici, meglio conosciuto come Angel de Larezila dal nome del rifugio dell’Alpe Lusia che da più di cent’anni appartiene alla sua famiglia. Maestro di sci, membro del Soccorso alpino e rifugista, Angelo Jellici trova anche il tempo anche di dedicarsi alla scrittura. Il suo ultimo libro, ne ha già scritti tre, prende lo spunto di un incidente in montagna per indagare gli interrogativi dell’uomo sulla vita e sulla morte. Il libro nasce anche dalla forte emozione suscitata in valle dalla morte dei quattro soccorritori in Val Lasties il 27 dicembre 2009. Una valanga trascina a valle l’autore e lo imprigiona senza scampo. Nell’interminabile attesa dei soccorsi Angelo Jellici scorre la sua vita come in una moviola e si pone domande difficili su Dio, l’esistenza del male e la vita dopo la morte.