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Dalla Sicilia alle Dolomiti per coronare un sogno d’amore. Moena Scala e Marco Candelargiu sono arrivati appositamente da Priolo Gargallo, un piccolo comune in provincia di Siracusa, per unirsi in matrimonio presso la parrocchiale di Moena. Tra gli ottanta invitati presso l’Hotel Dolomiti, anche il parroco e il sindaco della Fata delle Dolomiti. Perché percorrere tutta la penisola italica per celebrare una tappa, certamente rilevante per la vita, proprio in montagna? La spiegazione sta nel nome della sposa, Moena appunto, che coincide con quello del primo comune che si incontra entrando in Valle di Fassa da sud. « Ho conosciuto questa località – spiega Moena Scala – solo lo scorso giugno e ne sono rimasta incantata per la tranquillità del luogo e la bellezza della montagne. Senza esitazione ho deciso di celebrare qui la mia unione con Marco. Non mi ha spinto solo il contesto ambientale ma anche il desiderio di ricordare i miei genitori scomparsi precocemente. E’ stato proprio mio padre, che di professione faceva il marittimo, a proporre il nome. Aveva infatti letto il termine “Moena” sulla prua di un battello». Purtroppo non è stato possibile risalire all’imbarcazione in questione e conoscere quindi le motivazioni che hanno spinto l’armatore a scegliere questo nome. “Moena” è anche un piatto servito in un ristorante della periferia di Praga (dove inspiegabilmente si può ordinare, tra l’altro, una “pastasciutta Bolzano”). Anche in questo caso sono state inutili le ricerche per stabilire l’origine di questa scelta.