Moena è riciclona, ma si può fare di più

Da il 4 agosto 2009

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campanerifiuti.jpgGli imballaggi sono l’ultima frontiera del riciclaggio dei rifiuti. Obiettivo dichiarato è quello di far crescere la percentuale di recupero che in valle si attesta mediamente, nel primo semestre del 2009, al 61,37%. In testa c’è sempre Moena con il 65%.Confezioni di alimenti, sacchetti di plastica, contenitori di polistirolo, vaschette porta uova, di yoghurt e di gelati ma anche sacchetti per pasta e riso oggi si possono conferire ai centri di raccolta zonale. E’ materiale che incide poco sul peso ma occupa volume e può comunque avere una nuova vita. « Il materiale raccolto – spiega Stojan Deville che sovraintende la raccolta differenziata dei rifiuti presso il Comprensori ladino di Fassa – viene consegnato all’azienda “Ricicla Trentino” di Lavis dove viene sottoposto a una separazione mirata. Meccanicamente è divisa nella parte più leggera da quella pesante poi una catena di sette operatori separa manualmente la plastica “buona” destinata alla produzione di filati di nylon da quella meno pregiata che diventerà combustibile». La discriminante della raccolta differenziata delle plastiche non è tanto la composizione chimica ma la tipologia di utilizzo. Per il materiale destinato alle confezioni i produttori hanno pagato alla fonte un contributo che finanzia la raccolta differenziata mentre le altre plastiche, con la stessa composizione, non godono di questo trattamento di favore. Quindi i contenitori di alimenti possono essere riciclati mentre stoviglie e piatti di plastica sono esclusi e vanno buttati nella parte indifferenziata. Una procedura non molto logica ma a cui ci si deve attenere. Purtroppo la raccolta degli imballaggi non è effettuata in tutti i comuni tramite campane e quindi il cittadino deve recarsi appositamente nei centri di raccolta zonali. Questo paletto ovviamente riduce la quota di riciclaggio poiché non tutti i censiti, e solo una piccola percentuale di turisti, si prende il tempo di consegnare la plastica al centro. «Il modello di raccolta in Fassa – spiega sempre Stojan Deville – è di tipo “aperto” viene lasciata alla responsabilità del singolo l’onere della consegna delle varie frazioni. In Fiemme il modello è più rigido e si basa sulla raccolta “porta a porta” che è più vincolante ma anche più costosa». Nel prossimo futuro scatterà una nuova organizzazione della raccolta rifiuti che certo creerà qualche malumore. Attualmente nei principali comuni della valle funzionano dei centri di raccolta di zona dove si possono conferire tutti i materiali che non trovano spazio nelle campane, cioè oggetti che non fanno parte di rifiuto indifferenziato, umido, lattine, barattoli e carta. Questi luoghi hanno conosciuto un notevole successo e hanno inciso in maniera significativa sulla percentuale di riciclaggio. Attualmente privati , commercianti e albergatori possono conferire ingombranti, legno, gomma, materiale elettronico, metalli senza limitazioni. Prossimamente solo i privati potranno continuare a farlo. Le aziende dovranno recarsi fino a Pera di Fassa dove funzionerà l’unico centro autorizzato. C ‘è però una piccola scappatoia. Per quantità modiche anche albergatori e commercianti potranno continuare ad accedere ai centri comunali senza dover percorrere tanta strada.

About Gilberto Bonani

Corrispondente giornali Trentino, Vita Trentina e Avisio

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