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Trascorsa l’euforia del voto Cristina Donei, nuovo “Procurador” della comunità di valle, si è messa al lavoro. Con la capacità di ascolto e la tenacia che la contraddistinguono ha contattato quasi tutti i sindaci della valle e gli eletti del “Consei”. Ha fatto visita anche al personale dell’ormai ex – comprensorio che migrerà automaticamente nel nuovo organismo. «Nei prossimi cinque anni – spiega – il mio compito sarà quello di gettare basi solide alla Comunità di valle in modo tale che le competenze, ora comunali passino, lentamente al nuovo ente voluto dalla legge di riforma degli enti locali. Non sarà un passo facile né tanto meno rapido ma è l’unico modo per dare un volto nuovo alla Valle di Fassa. Attualmente ogni comune ha delle sue prerogative che governa con un’ottica localistica e che auspico risultino efficaci. Con la Comunità di valle non si punta a sostituirsi alle amministrazioni locali ma lo sforzo è quello di armonizzarle tra loro, prendendo spunto dalle buone prassi in atto e aiutando chi invece fa fatica a far fronte ai problemi. C’è poi la necessità di adottare delle economie di scala cercando di governare insieme alcuni servizi nell’ottica dell’efficienza e dell’efficacia: in pratica ottenere di più spendendo di meno». Appena i nuovi consigli comunali saranno insediati si passerà alla nomina dei rappresentanti e l’organismo, composto da 31 membri potrà iniziare a lavorare. Il “Procurador” intende creare dei gruppi di lavoro a tema che dovranno elaborare i primi piani di integrazione. Sarà un momento davvero costituente e di forte democrazia in cui ciascuno porterà il suoi punti di vista, le sue proposte e le sue esitazioni. Un lavoro cruciale per un lavoro corale a cui la Valle di Fassa, come tante realtà del Trentino ha poco praticato. «Contattando i vari sindaci – conclude Cristina Donei – ho spiegato il compito che ci attende. Per questo ho chiesto espressamente che i rappresentanti nominati dai consigli comunali siano scelti in un’ottica di lavoro comune. In passato poteva capitare che i rappresentanti comprensoriali fossero selezionati secondo logiche compensatorie a un mancato ingresso in giunta. Ho chiesto invece che la delega venga fatta su una base di impegno e di capacità. Non intendo infatti coordinare un ente che si smarrisca in sterili incontri. La gente della Valle di Fassa ha riposto in noi speranze, dubbi, perplessità. E’ nostro compito dare risposte adeguate e dimostrare che la nostra Valle è maggiorenne e quindi in grado di fare scelte in piena autonomia ».