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Sono in fase di ultimazione i lavori di collegamento degli scarichi fognari della Capanna Fassa (3152 metri di quota) al depuratore del rifugio Boè. Gli scavatori della ditta “Alta quota” stanno sistemando il collettore che porterà i liquami al depuratore del Boè situato sul Col Turond con un salto di 300 metri . L’opera è finanziata dalla Provincia di Trento, Servizio opere igienico sanitarie, con un importo di spesa di 228 mila euro. E’ raro vedere opere così ardite, infatti le maestranze devono operare in un ambiente ostico, con pendenze vertiginose e di difficile accesso. Gli escavatori (modello “ragno”) sono arrivati in quota con i propri mezzi, partendo dal passo Pordoi e salendo in quota sul famoso ghiaione del Sass Pordoi. I liquami della Capanna Piz Fassa saranno trattati dai depuratori realizzati dalla Provincia nel 1992, nei pressi del rifugio Boè. Nonostante siano trascorsi 17 anni l’impianto costituisce ancora una novità nel settore dei rifugi alpini. A distanza di anni è stata dimostrata la piena funzionalità dell’impianto che ha aperto la strada ad iniziative analoghe. Dopo il Boè è stato il rifugio Mantova al Vioz a seguire l’esempio. Una soluzione diversa è stata applicata invece al rifugio Passo Principe ai piedi del Catinaccio d’Antermoia. Qui, infatti, era stato sistemato un condotto lungo diversi chilometri per portare la acque reflue fino a valle.