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Lampi di flash e battimani. L’artista Aron Demetz è stato accolto come una star dagli studenti della Scuola d’Arte di Pozza. E per loro, che stanno iniziando a percorrere l’arduo sentiero della creatività, Aron Demetz è davvero un mito. Nonostante la sua giovane età, è nato in Val Gardena nel 1972, la sua arte ha già fatto il giro del mondo e una delle sue sculture è entrata a far parte della collezione del Senato della Repubblica. Eppure davanti a tanto successo, le sue opere valgono un capitale, non ha dimenticato i suoi primi passi all’Istituto d’Arte e alla Scuola Professionale per la scultura in legno di Selva di Val Gardena. Per questo, con una disponibilità disarmante è arrivato in Valle di Fassa, dopo due mesi trascorsi in terra americana, per spiegare agli artisti in erba quanto entusiasmante, ma anche impegnativa sia la strada di chi dà forma agli oggetti. In particolare ha spiegato la sua passione per la forma umana, come riesca a rappresentarla con una compostezza formale e sobrietà che ormai lo hanno reso famoso. Con parole immediate e tramite un filmato ha voluto comunicare come sia riuscito a far tesoro della tradizione artigianale della Val Gardena per produrre opere del tutto innovative. Insomma come per un poeta riuscire a esprimere pensieri nuovi in versi antichi. Grande interesse ha suscitato nella platea degli studenti l’ultima sua tecnica, chiamata “cujidures” (cuciture). Con grande pazienza l’artista raccoglie tra le ferite degli alberi dei boschi della Val Gardena briciole di resina che poi fonde con la fiamma sulle sue creazioni. Con questa tecnica ricopre i suoi corpi lignei di una “pelle” costituita da un materiale in continuo cambiamento. E’ intensamente profumato, cambia colore passando dal giallo intenso al rosso, al nero. Esprime la vitalità, le pulsioni della vita ma anche rimanda alla putrefazione e alla morte. Una lezione che certamente i giovani studenti della Scuola d’Arte non dimenticheranno.