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Andiamo fino a Betlem. Per noi, disperatamente in cerca di pace, ma disorientati da sussurri e grida che annunziano salvatori da tutte le parti, e costretti ad avanzare a tentoni nelle circospezioni di infiniti egoismi, ogni passo verso Betlem sembra un salto nel buio. Andiamo fino a Betlem. E’ un viaggio lungo, faticoso, difficile, lo so. Ma questo che dobbiamo compiere “all’indietro”, è l’unico viaggio che può farci andare “avanti” sulla strada della felicità. L’importante è muoversi. E se, invece di Dio glorioso, ci imbattiamo nella fragilità di un bambino con tutte le connotazioni della miseria, non ci venga il dubbio di aver sbagliato percorso. Perché, da quel Natale, il volto spaurito degli oppressi, le membra dei sofferenti, la solitudine degli infelici, l’amarezza di tutti gli ultimi della terra, sono divenuti il luogo dove Egli continua a vivere in clandestinità. A noi il compito di cercarlo. E saremo beati se sapremo riconoscere il tempo della sua visita.
Mons. Tonino Bello
Infiniti auguri per un Natale sereno a tutti gli amici che mi seguono
Gilberto