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Comunità di valle e volontariato: un dialogo necessario da costruire con pazienza e determinazione. Un primo riscontro della complessità del problema è venuto dalla tavola rotonda promossa presso l’aula magna del polo scolastico di Moena dall’associazione donatori volontari sangue e plasma – Valli dell’Avisio, la cooperativa Oltre e dall’Aido (associazione italiana donatori organi). Presenti gli assessori Mauro Gilmozzi e Luigi Chiocchetti, Raffaele Zancanella e Cristina Donei presidenti delle due comunità di valle, Giorgio Massignani, direttore centro servizi del volontariato trentino e Guido Piazza, ex direttore sanitario dell’ospedale di Fiemme. Moderava il giornalista Mario Felicetti. Dalle iniziali enunciazioni generali e di principio la tavola rotonda si è arricchita di spunti capaci di illuminare la complessa rete del volontariato presente sul territorio. Il Trentino è terra fertile di volontariato e così lo sono Fiemme e Fassa. Il primo problema per le comunità di valle quindi è trovare una concreta modalità d’incontro e di coordinamento. In seconda battuta è importante fissare i rispettivi ruoli affinché il volontariato non sia mera supplenza delle inadempienze del pubblico. C’è poi il problema delle risorse, di come l’ente pubblico possa far crescere il volontariato senza renderlo dipendente. Le risorse sono state oggetto di un filo polemico durante il dibattito. In tempo di crisi come trovare il giusto equilibrio tra gli investimenti per lo sviluppo, quindi per il domani e lo stato sociale? E poi come dosare gli aiuti internazionali con le esigenze delle fasce più deboli presenti nella popolazione locale? Meritevole l’iniziativa che ha avuto un seguito domenica 25 al Maso Toffa dove le associazioni che operano nell’ambito socio – sanitario hanno avuto la loro festa. Venerdì 7 ottobre al palacongressi di Cavalese, ore 20.30 conferenza sul tempo del trapianto degli organi.