In Val di Fassa c’è aria buona: i dati del CNR confermano

Da il 30 dicembre 2015
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Nella valle ladina una fine 2015 tra tanto sole, buona sciabilità e boccate d’ossigeno d’alta qualità, come certificato dalla stazione di monitoraggio dell’ariagestita dal CNR di Venezia sul Col Margherita

Il famoso adagio “in montagna c’è aria buona” è un dato di fatto in Val di Fassa. Dopo essere stato lo slogan di successo di una campagna promozionale della località dolomitica, ora è anche una realtà scientifica:  l’aria da queste parti è purissima come dimostrato, in questi giorni, dai rilevamenti effettuati dalla stazione di monitoraggio dell’aria gestita dal CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Venezia sul Col Margherita (2550 m), al Passo San Pellegrino a pochi chilometri da Moena.

Un campione che certifica un etere di qualità che si estende evidentemente in tutta la Val di Fassa, specie in quota dove si trovano le splendide skiarea valligiane che, dai primi di dicembre, nonostante l’avarizia di precipitazioni nevose nella prima parte dell’inverno, garantiscono l’apertura della quasi totalità delle piste e dei tour più famosi come il Sellaronda. Non solo, assicurati anche grande divertimento, tanto sole e panorami bellissimi quanto insoliti per la stagione.

E oltre a tutto ciò, dalla Marmolada, al Pordoi, al Catinaccio, al Latemar, ai Monzoni, all’Alpe Lusia, fino al San Pellegrino, anche l’aria pura, “merce rara” di questi tempi in molte zone d’Italia e del mondo alle prese con blocchi del traffico e altre misure per cercare di migliorare le condizioni dell’aria soprattutto dei centri urbani. Ma, nel dettaglio, cosa registra il CNR? I rilevamenti indicano un’aria con livelli d’inquinanti bassissimi e paragonabili a quelli ricavati in stazioni remote, sia alpine d’alta quota (Jungfrau, Svizzera, 3500 m) sia artiche (Svalbard, 79°N). In particolare, il livello di mercurio, uno degli inquinanti più temibili per tossicità e per persistenza nell’ambiente, è inferiore ad 1 nanogrammo su metro cubo di aria. Si tratta, quindi, di concentrazioni simili a quelle rilevate nella stazione polare italo-francese di Concordia, sul plateau antartico, alla quota di 3200 metri.

E probabilmente, senza analisi scientifiche alla mano, la qualità ambientale e la calorosa accoglienza ladina è ben nota agli appassionati di sci e di Dolomiti che in questi affollano la Val di Fassa. «Le presenze turistiche - sostiene Renzo Minella, direttore marketing della Skiarea San Pellegrino - sono in linea con quelle delle altre stagioni.  Il grande lavoro fatto a inizio dicembre sta dando i suoi frutti, la nostra offerta sciistica e turistica è varia e completa. Il panorama risente un po’ della mancanza di neve, ma per chi vuole sciare non manca nulla e poi si sceglie la montagna anche per respirare aria pura e concedersi un po’ di relax». Tutte condizioni garantite in Val di Fassa.

Immagini: stazione CNR Col Margherita – Archivio fotografico Skiarea S. Pellegrino; Archivio Apt Val di Fassa

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