Nuovo riconoscimento per l’opera “Guant” al Gambrinus 2017

Da il 20 ottobre 2017
premio gambrinus

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Premio Speciale della Giuria al concorso  Gambrinus “Giuseppe Mazzotti” 2017

Nei giorni scorsi sono stati resi noti i vincitori della trentacinquesima edizione del Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”, prestigioso concorso dedicato alla letteratura di montagna, riconosciuto anche in ambito internazionale per il suo rigore scientifico e la qualità della giuria.

Tra le numerose opere in concorso per la terna tematica di quest’anno, riservata alle sezioni “Montagna: cultura e civiltà”, “Esplorazione – viaggi” e “Finestra sulle Venezie”, la giuria ha assegnato all’unanimità il Premio Speciale della Giuria all’opera GUANT. L’abbigliamento
tradizionale in Val di Fassa, edito dall’Istituto Culturale Ladino “majon di fascegn” a cura del direttore Fabio Chiocchetti.

Lusinghiere sono state le parole di motivazione: “Libro che incanta per la professionalità, per la completezza della realizzazione, per il fascino che l’argomento trattato emana [ …]. Raccolta poderosa sulla storia e sull’evoluzione dell’abbigliamento tradizionale della valle ladina di Fassa dalle origini fino ai giorni nostri. L’opera, in due tomi, 670 pagine e 700 illustrazioni, è straordinariamente ricca”.

La Giuria, composta da importanti personalità della cultura quali l’antropologo Dario Benetti, l’archeologa Loredana Capuis e la scrittrice Mirella Tenderini, nonché Francesco Vallerani, Alessandra Viola, Franco Viola e Italo Zandonella Callegher, ha inoltre sottolineato l’elevata e diffusa qualità delle opere in concorso, che non ha reso semplice la scelta.  La cerimonia ufficiale di premiazione si terrà sabato 18 novembre 2017 al Parco Gambrinus di San Polo di Piave (TV) dove, accanto al Premio Speciale andato alla ricerca fassana, saranno
premiati, nelle rispettive sezioni Antonio Bortoluzzi con “Paesi alti”, Isabella Panfido con  “Lagunario” e Alessandro Vanoli con “L’ignoto davanti a noi. Sognare terre lontane”.

Si tratta sicuramente di un ambito riconoscimento per un lavoro che ha impegnato per oltre  tre anni il direttore Chiocchetti in prima persona ed una ricca équipe di ricercatori e studiosi interni all’Istituto (Daniela Brovadan, Martina Chiocchetti, Alberta Rossi, Mara Vadagnini) ed esterni (Claudia Dorigotti, Nives Iori, Herlinde Menardi, Enrica Micheluzzi, Cesare Poppi e Letizia Soldà), che hanno analizzato l’abbigliamento tradizionale sotto molteplici punti di vista.

L’apprezzato risultato è riuscito ad illustrare in maniera completa e accattivante i caratteri dell’abito fassano, le sue diverse forme e tipologie, nonché l’evoluzione storica fino alla sua assunzione, in età moderna, a simbolo dell’identità ladina della comunità di Fassa, tuttora fortemente sentito dalla popolazione.

Museo Ladin de Fascia

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