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«Il nostro territorio – spiega Michele Anesi, presidente dell’Union Autonomista Ladina – tra pochissimi giorni potrà risuonare dai botti di Capodanno, usanza davvero poco “montanara”. Due sono le “categorie” necessariamente allertate. I medici e gli infermieri che, come ogni anno, dovranno “rappezzare” adulti e bambini con grande abnegazione e un po’ di rabbia per questa stupida “follia”. Poi ci sono gli animali, sia selvatici che domestici, vittime di questa sciocca ed incivile usanza. I forti rumori gettano infatti gli animali nel terrore, inducendoli a reazioni istintive e incontrollate, a volte con conclusioni tragiche». Anesi ricorda che il patrimonio faunistico della Valle di Fassa conta dieci mila capi, una popolazione che ha la stessa consistenza numerica degli abitanti della valle. «Per la notte del 31 dicembre – conclude Michele Anesi – invitiamo tutti, compresi i nostri affezionati ospiti e clienti, a una seria presa di coscienza, magari destinando il denaro previsto per gli inutili e dannosi “botti” a qualcosa di più sfizioso,ma anche per aiutare persone molto meno fortunate di noi».