Moena. Il comitato centrale SAT boccia il collegamento con il passo Costalunga

Da il 1 settembre 2010

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Il consiglio centrale della SAT, conferma l’opposizione al collegamento Moena – Soraga – passo Costalunga già espresso dalla locale sezione di Moena. La contrarietà al progetto, ancora nelle fasi preliminari, è motivata da fattori di natura ambientale, paesaggistica, culturale ed economica. «Suona contradditorio – cita il documento SAT – liberare Moena dal traffico interno, aderire al progetto “Alpine Pearls” (progetto per inserire il paese tra i luoghi turistici più rispettosi dell’ambiente) e nel intanto attrezzare gli spazi circostanti con impianti e piste. Occorre trovare anche un’armonia nella proposta e nella gestione del territorio, armonia che impone coerenza nelle scelte». Il consiglio centrale sottolinea che il PUP (Piano urbanistico provinciale) non prevede simili opere nella zona interessata dall’ipotesi progettuale. Si impone quindi una variante. La SAT ha già criticato, in sede di osservazioni al Piano urbanistico, la previsione di collegamenti funiviari che comportavano impatti ambientali certi e ricadute economiche dubbie. E quindi, con coerenza, boccia l’opera in discussione che non è nemmeno prevista a livello cartografico. Per questo la SAT chiede alla Giunta provinciale di non prendere in considerazione modifiche così rilevanti. Il consiglio SAT vede poi in forte contrasto con la cultura della montagna una pista di rientro lunga cinque chilometri, con esposizione sfavorevole su cui si possa esercitare ogni forma di esperienza ludica, compreso lo sci notturno, manifestazioni pubbliche e discesa con slitte. «Davvero – sottolinea il documento – si può fare tutto, senza porsi un limite all’uso delle risorse naturali, a quelle energetiche, senza tener conto delle modifiche relative ai cambiamenti climatici? Quali messaggi coerenti si vogliono mandare, quali comportamenti si vogliono promuovere? Sul piano culturale una proposta del genere è una sconfitta ». Dal punto di vista economico la SAT manifesta forti perplessità sul reale effetto propulsivo relativo ai flussi turistici e ai vantaggi ottenuti nella riduzione del traffico. L’opera viene fatta passare infatti anche come mobilità alternativa, e quindi come fattore importante per frenare l’uso dei mezzi privati sia in estate che in inverno. «Tale definizione – per la SAT – consentirebbe interventi finanziari pubblici ben più consistenti che per un semplice impianto funiviario». Insomma un’operazione di facciata per avere più risorse per un’operazione ritenuta economicamente non sostenibile. Il Consiglio centrale, ha approvato in maniera completa e convinta quanto deliberato dal direttivo della sezione di Moena, e chiede alle amministrazioni interessate un ripensamento sull’intero progetto. Auspica poi che la Giunta Provinciale non proceda a modifiche così significative delle previsioni urbanistiche. Infine invita la sezione SAT di Moena a partecipare a tutte le occasioni di confronto e di collaborazione per delineare modelli virtuosi di gestione della montagna. Insomma il progetto di fattibilità commissionato dalla società Latemar – Carezza Karersee s.r.l. – G.m.b.H allo studio “Ingegneria per la Montagna” di Boghetto e Gobber, di San Martino di Castrozza ancora prima di nascere è stoppato dalla SAT a livello locale ma anche trentino. Bisognerà ora attendere la voce delle amministrazioni e della nascente comunità di valle.

About Gilberto Bonani

Corrispondente giornali Trentino, Vita Trentina e Avisio

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