Anche Fassa si mobiliti per salvare l’Ospedale di Cavalese !!

Da il 16 luglio 2014
ospedale fiemme cavalese

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Preso atto che i giorni passano dalla presunta decisione dellʼAssessore Borgonovo Re in merito allʼeventuale chiusura del reparto ostetricia dellʼospedale di Cavalese (“sotto osservazione”, probabilmente per tastarne le reazioni), la Valle di Fassa, con il suo rappresentate ladino Beppe Detomas, non ha ancora avuto il coraggio di esprimere una ferma opinione per evitare che questo fondamentale servizio venga tolto a tutta la sua comunità.

Facciamo i nostri complimenti a chi, nonostante faccia parte della maggioranza, assessore Gilmozzi e il consigliere Lozzer, non hanno avuto timore di esprimere il proprio dissenso, esternando motivazioni più che valide a dispetto di chi deve decidere, ma a favore di chi deve fruire del servizio, ossia il CITTADINO, colui che devʼessere rappresentato per le esigenze di territorialità e non per quelle del voto.

Delude e fa riflettere il fatto che chi è stato eletto per rappresentare la nostra Valle preferisca il silenzio rispetto al far valere i diritti di chi gli ha dato la fiducia. Abbiamo compreso benissimo il progetto dellʼAssessore Borgonovo Re, che sicuramente ha del buono.

Tutti desideriamo centri specializzati che garantiscano la migliore assistenza sanitaria e d’altronde con tutte le tasse che paghiamo riteniamo che sia il giusto da richiedere alle proprie amministrazioni e forze politiche. In uno stato moderno e al passo coi tempi come il nostro non si accetta più di essere vessati da infinite tasse, se ad esse non corrisponde una distribuzione di servizi basilari e dignitosi.

Allo stesso tempo è anche giusto chiedersi se questo voler centralizzare i servizi, moncando i presidi ospedalieri delle valli, sia la soluzione giusta per una provincia che ha due grossi centri urbani mentre il resto della popolazione è distribuito capillarmente sul territorio nelle valli.

Prendiamo ad esempio la Valle di Fassa che dista 100 km da Trento. Così detto non sembrerebbero nemmeno tanti, ma tenendo conto che siamo in montagna, quindi strade tutte curve, traffico, neve e ghiaccio, ci si può impiegare anche un bel poʼ di tempo (se tutto va bene 1h40min) per raggiungere il capoluogo. La soluzione dellʼelisoccorso, prospettata da alcuni, può funzionare per singoli casi, ma non per garantire sicurezza sanitaria per migliaia di persone.

Forse a Trento non tengono conto del fatto che in stagione la sola Valle di Fassa può arrivare a 60 – 70 mila abitanti!

Siamo consci che la questione dei 500 parti allʼanno indispensabili per mantenere efficiente un reparto ostetricia in Trentino, sia una semplice giustificazione provinciale per poter tagliare finanziamenti e contributi alle vallate, in un settore che invece dovrebbe essere migliorato, tenuto conto della difficile conformazione territoriale, garantendo più sicurezza e sostegno alle madri e ai neonati.
Se lʼobbiettivo dellʼAssessore Borgonovo Re è quello di creare eccellenze per far si che i trentini non si rechino fuori provincia a curarsi, per la Val di Fassa il suo intento fallirebbe miseramente. Chiudendo Cavalese infatti, i Fassani si recherebbero in massa verso Bolzano, raggiungibile in soli 50 minuti.

Si invitano quindi le amministrazioni Fassane ed il Comun General a non limitarsi ad un mero sostegno nei confronti dellʼospedale, ma a farsi sentire a gran voce, perché la Val di Fassa non necessita solo di circonvallazioni e impianti funiviari; la Valle di Fassa è fatta anche di persone, turisti e autoctoni, che spesso abbisognano dʼassistenza. Anche se lʼospedale è collocato nella valle limitrofa, dobbiamo renderci conto che interessa soprattutto alla nostra collettività, la più lontana da Trento, e dunque è giusto esprimersi apertamente e non sottovoce, per mantenerlo efficiente e di buona qualità.

Ricordiamo infine, e non è un particolare da poco, che la Valle di Fassa garantisce alla provincia di Trento una bella fetta di PIL e dunque può permettersi di richiedere servizi consoni alle proprie esigenze, per elevare la qualità di vita sia dei Ladini che dei numerosi turisti che la frequentano.

Elena Testor – Francesco Pitscheider

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Vedi anche:

“Parto Per Fiemme” Un Progetto Geniale Per Salvare Il Punto Nascite Di Cavalese

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