Comun general: si parte

Da il 5 agosto 2010

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Il Comun general de Fascia prende il testimone dal Comprensorio ladino. Il passaggio, dal punto di vista burocratico, è già avvenuto a fine mese ma mercoledì è stato ufficializzato con una riunione a porte chiuse tra Lorenzo Dellai, accompagnato dal’assessore Mauro Gilmozzi, e i sette sindaci della valle guidati dalla “procuradora” Cristina Donei. Presente anche Cesare Bernard, presidente del Consei, cioè dell’assemblea che assicura la rappresentatività di tutti i Comuni. Mentore e ponte tra l’esecutivo provinciale e i primi cittadini della valle il consigliere Luigi Chiocchetti. Nel corso dell’incontro sono stati affrontati i temi più pressanti legati alla fase di transizione non certo facile. Il Comprensorio infatti operava per deleghe, cioè attuava piani decisi a Trento e poi applicati in periferia. Il Comun general, invece, ha competenze proprie che definisce e attua sul territorio della valle. Dalla riunione è emerso che per ora manterrà la regia su diritto allo studio, edilizia abitativa e servizi socio-assistenziali che curava già il Comprensorio. Il bilancio, documento nevralgico di programmazione, scivolerà al prossimo anno in linea con le altre comunità di valle che usciranno dalle prossime consultazioni. Niente fughe in avanti anche se il presidente Dellai scommette molto sul Comun general de Fascia che rappresenta una forma di autonomia all’interno di una provincia con già ampie competenze di autogoverno. Per questo, nel saluto ai sindaci e alla procuradora Cristina Donei, ha invitato la popolazione ladina a recuperare i valori di identità, appartenenza e collaborazione che costituiscono i presupposti indispensabili per un’armonica crescita della comunità di valle. Da parte dei sindaci non sono emerse per ora richieste particolari. Probabilmente è ancora troppo presto perché il Consei di ombolc (il consiglio dei sindaci ndr), vera e propria giunta esecutiva in questa fase di avvio, focalizzi i problemi connessi alla trasformazione del Comprensorio in Comun general. C’è chi è stato da poco eletto alla carica di sindaco e solo ora sta prendendo le misure del lavoro che lo aspetta in ambito comunale. E’ probabile che nella fase di stesura del bilancio emergeranno le necessità di maggiori finanziamenti. Il governo provinciale punta a una riforma a costo zero ma sarà difficile attuare un cambiamento senza risorse aggiuntive. Già da subito saranno necessari almeno seimila euro in più per le indennità di carica.

About Gilberto Bonani

Corrispondente giornali Trentino, Vita Trentina e Avisio

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