Chiude domani “Pascalin Project”

Da il 6 novembre 2009

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bannersecondo.jpgDomani chiude al museo ladino di Fassa “Pascalin Project” una mostra per ricordare non solo i 100 anni dalla morte del grande fotografo Franz Dantone Pascalin, ma anche un’occasione per osservare dal di dentro la società fassana utilizzando il linguaggio delle immagini. L’esposizione è stata curata da Claus Soraperra con l’intervento del Comune di Canazei e la frazione di Gries. Pascalin Dantone, classe 1839, da giovane era già emigrante in Germania dove lavorava come falegname. Precoce però la sua curiosità verso la fotografia che lo spinse a lasciare pialla e scalpelli per maneggiare lastre, gelatina e colossali camere oscure. Dopo aver praticato quest’arte, allora ancora circondata da un’aureola di mistero a Monaco di Baviera e Augsburg, tornò a casa con tutto l’occorrente e cominciò a documentare l’ambiente dolomitico di quegli anni. Come fotografo itinerante, con una pesante attrezzatura a seguito, fotografò le montagne di Fassa, Badia, Gardena e Livinnalongo. Si spinse anche oltre scattando immagini riferite al territorio dell’Alto Adige e del Trentino meridionale. Non solo. La presenza di un fotografo in valle fissò in maniera indelebile testimonianze della vita sociale dell’epoca, immagini di cerimonie e inaugurazioni di edifici. Si può dire che Pascalin documentò i cambiamenti epocali dell’area dolomitica tra Ottocento e Novecento. Per questo la mostra è un modo per scavare nell’identità ladina utilizzando non le parole ma le immagini. La sua documentazione fu anche una prima forma di promozione turistica per la Valle di Fassa. Le fotografie delle Dolomiti si diffusero anche oltre i ristretti confini delle valli ladine. Le sue immagini, esposte in due differenti mostre a Innsbruck (1893) e Salisburgo (1895) resero note le montagne dolomitiche al mondo tedesco che proprio in quel periodo iniziò a realizzare una serie di rifugi in appoggio al nascente flusso turistico. Il singolare pioniere della fotografia fu una persona anche di forte iniziativa. Fondò il corpo dei Vigili del Fuoco di Canazei e Campitello e fu il primo gestore del rifugio Contrin. Entrò in rotta di collisione con gli irredentisti italiani e questo gli procurò anche incomprensioni e qualche noia giudiziaria.

About Gilberto Bonani

Corrispondente giornali Trentino, Vita Trentina e Avisio

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